2009-03-25

In principio fu la cioffa


Eh che volete, è successo che al rientro del viaggetto norditaliano, e’ arrivata la primavera. I fiori sbocciano, gli uccellini cantano, e non sai piu’ se comprare la verdura dal fruttivendolo o dal fioraio (tanto costano uguale) anzi, per dire, ma i cavolfiori sono fiori o sono cavoli? Insomma ’sta cioffa, nota anche come cavolfiore, me l’ha regalata Mario del bar qua’ sotto, che un cliente se l’era scordata al banco quando e’ andato via (fuggito?) senza pagare. L’abbiam’ già detto, sono una ragazza strana, se mi portano dei fiori, me li dimentico subito. Se invece mi regalano un cavolo rapa, una pianta di verze o un cavolfiore, impazzisco di gioia… :-) E sopratutto, tanto, sissà che ho una certa predilizione per cavoli e affini… Restava da far qualcosa con questo soggetto qui, così ho trovato in rete questa bella ricettina qui, che nasce in Abruzzo, a Giulianova. Che si trova in provincia di? TERAMO!!! E chi e’ nato a TEEEEERAMOOOO??? Ehum… Tanto lo so, siete svegli e ci arriverete da soli :-)

Detto cio’, la versione che si cucina sul litorale teramano, e’ quella chiamata ‘mbrijca, cioe’ ubriaca, per via del fatto che vi si mette il vino. Facile no? Insomma detto fatto, ho preso l’inflorescenza bianca, e l’ho messa a cuocere seguendo la ricetta. Solo che poi mi hanno chiamato al cellulare e ci sono rimasta appiccicata per un paio d’ore, finche’ in cucina non si e’ carbonizzato tutto. So’ cose che capitano, certo, voi pero’ state attenti, e magari staccatelo pure il telefono, che e’ meglio.
Siccome poi però la portinaia passava di qua con una busta di cavolfiori, le ho chiesto di prestarmene uno al volo, cosi’ almeno la ricetta ho potuto rifarla decentemente. Il risultato e’ questa bella robina qui sopra che potete usare a piacere. E’ una ricetta di quelle coccolosa, quasi commovente per tradizionalismo, adatta a quei momenti di tristezza tipo quando uno ha la bronchite.

La ricetta, semplicissima: prendere il cavolfiore,dividerlo a cimette, e sistemarle in una pentola larga col fondo spesso. Versarci sopra mezzo bicchiere di vino bianco, sale e pepe, un po’ di foglie di alloro, 2-3 spicchi d’aglio, mezzo bicchiere di olio extravergine di quello buono, e acqua fino a coprire il cavolfiore per meta’. Far cuocere a fiamma media per una ventina di minuti, o finche’ non otterrete la consistenza che preferite. L’acqua puo’ essere anche aggiunta un po’ alla volta, l’importante e’ che non andiate a farvi la manicure proprio in quel momento.